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secolare e le Missioni insorsero di nuovo all’occasione della proposta per l’introduzione d’una Missione nella Comune di Roveredo, e produssero quelle sanguinose guerre civili che desolarono la Valle durante lungo tempo.
Verso la fine del 1703, Antonio Riva di Roveredo intenzionato di voler instituire a proprie spese un perpetuo pio legato, propose alla sua Comune di voler a tal effetto introdurvi due Cappuccini coll’unico obbligo ai medesimi di far gratis la scuola ai figliuoli della parrocchia, esibizione che fu generalmente accolta provvisoriamente per la durata di dieci anni nella Radunanza del 25 novembre, ed a perpetuità anche come Missione in quella del 27 dicembre dell'istess’anno.
In un’apposita Radunanza Comunale tenuta in gennajo 1704, si produssero per l’accettazione le condizioni proposte dal Padre Vice-Prefetto, colle quali i due cappuccini dovevano esser ammessi in Roveredo, però solo come semplici Missionari; ma essendo queste state troppo esigenti da parte della Missione, la quale pretendeva che la Comune le cedesse assolutamente ed a perpetuità quel locale dimandato, ed ove potesse indipendentemente e con libertà funzionare a suo beneplacito, il Vicario foraneo Giovanni Tini allora Curato di Roveredo con tutta