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comandate da Giovanni fratello del rinomato storico Fortunato Sprecher.

Durante la dimora delle truppe nella Mesolcina, il Governo delle Tre Leghe spedì una deputazione per obbligare la Calanca a giurare di non più prendere le armi senza suo ordine.

Frattanto gli espulsi coi loro seguaci venivano riuniti nei contorni di Bellinzona dal Comasco Giulio della Torre, e condotti sul lago di Como, ove si associarono alla banda sanguinaria del Valtellinese Giacomo Robustelli, quali due principali Capi della ribellione di Valtellina, di accordo coi nemici della Repubblica e dei protestanti, incoraggiti e sostenuti anche dal Governator di Milano, avevano nella Lombardia raccolta una quantità di ladri, di banditi e di vagabondi per effettuare la combinata strage di tutti i riformati della Valtellina, qual crudele massacro cominciò al 20 luglio nel borgo di Tirano, e così durante alcuni giorni seguì nel restante di quella Valle. D’allora in poi sino alla pace, la Valtellina non fu che il teatro di continue guerre e miserie.

Pervenuta nella Mesolcina quella funesta novella, le due compagnie che erano stazionate nella Valle, partirono senza ritardo per Coira, e subito dopo certo Giovanni Maggio di Roveredo partitante papista e contrario ai rifor-