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Nel 1618, in luglio si stabilì in Tosana un nuovo straordinario Tribunale di punizione, composto di venticinque membri, la maggior parte dei quali erano ministri riformati, e che per le sue numerose barbare sentenze sorpassò in crudeltà tutti gli antecedenti. Come traditori della patria, sopra semplici sospetti, o vendicative accuse, condannava a morte, esiliava, o castigava in grosse somme di danaro. I Mesolcinesi stati colpiti di bando colla confisca dei loro beni, per sentenza di quel Tribunale erano i sette già nominati che lo furono da quello di Coira, il Vicario apostolico Giacomo Toscano, ed i cinque Capitani che avevano preso servizio sotto Venezia; sentenza che per risoluta unanime opposizione dei Vallerani non fu però effettuata nella Mesolcina. Col finir dell’anno quel terribile Tribunale si sciolse pure.
Nella notte del 4 settembre del sopraccitato anno la Repubblica perdette Piuro, uno dei più ricchi e belli borghi che possedeva nelle sue provincie suddite. Dopo alcuni giorni di dirotta pioggia, le cime diroccate della montagna Conto si staccarono improvvisamente, e seppellirono quel borgo col vicino paese di Cilano e tutti i loro’ abitanti in numero di due mila sei cento persone, fra le gnali si trovarono pure alcuni Mesolcinesi che colà abitavano come bottegai.