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cuzione del decreto sulla libertà di religione, avea ordinato di spedir anche nella Mesolcina predicatori riformisti; frattanto essi chiamarono in occulto nel 1608 dagli oltramontani paesi un credulo ministro protestante, il quale giunto nella Valle, stimò però prudente di tenersi celato in una casa di Mesocco, aspettando il favorevol momento d’una buona riuscita nella sua impresa. La riunione dei Vallerani partitanti della riforma era fissata per la seconda domenica d’aprile nell’Oratorio di s.Giuseppe in Mesocco. A tutti quei conosciuti intrighi, la popolazione si commosse per niente; solo nell’antecedente notte di quella domenica si levò la piccola campana di detto Oratorio, rimpiazzandola con una scopa formata di cespugli, e sul muro della chiesa si aveano delineate con carboni mordenti satire e fiere minaccie contro i pazzi riformatori1. All’indomani il nuovo intruso oratore, si portò sul fissato luogo, ove credeva d'essere accolto con applausi; ma vedendosi in vece deriso ed attorniato da soli pochi sgomentati partitanti, stimò opportuno di riprendere nell’istesso giorno la strada d’onde era venuto: e d’allora in poi la Mesolcina non fu più molestata per cose di riforma ecclesiastica.

  1. L.Truog, Storia della Riforma dei Griggioni, pag. 94.