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vere. Otto giorni dopo la Centena si convocò di nuovo straordinariamente, nella quale si determinò di non portare innovazione alcuna al nuovo esistente sistema politico.
Un manoscritto del 1594, ci trasmette un lungo dettaglio sulla fedeltà d’un cane, che fra le tante particolarità raccontate di quegli animali, credo meriti esser narrata. Vivea nella Comune di Verdabbio certo Lorenzo Dera abile cacciatore di camozzi, il quale aveva un cane d’ordinaria grandezza chiamato Bastard, ma d’una intelligenza soprannaturale alla sua specie. Un giorno di dicembre di quell’anno Dera era andato alla caccia sulle vicine montagne accompagnato dal suo cane, e per ritornare a casa, doveva passare in un luogo gelato, ed essendo sull'imbrunir della notte, egli sdrucciolò precipitandosi da un’alta rocca, e si fracassò una gamba e due coste, per cui nè fu più in caso di rilevarsi, nè di chiamare ajuto quantunque si trovasse poco lontano dall’abitato. Tosto che il cane s’accorse che il suo padrone si trovava in pericolo, corse subito a casa, ove arrivato dimostrava co’ suoi gesti e lamenti esser arrivato qualche funesto accidente ai padrone. La moglie del disgraziato Dera tutta spaventata comprese benissimo la significazione dei gemiti del fedele animale, e corse da’ suoi vicini per di-