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Morto Gian Giacomo, Francesco suo successore, si trovò necessitato di comparire in Sessame, destinato dalla Lega come luogo neutrale per rispondere alle domande della Mesolcina che ottenne ragione di tutte le sue pretese, coll'obbligo però di saldare il citato Trivulzio, il quale non volle allora riconoscere le avanzate pretensioni della Valle.
Nel 1526 al 3 di gennajo il Congresso si radunò di nuovo in Iante espressamente per affari di religione, giacché il desiderio e gl'intrighi per la riforma ecclesiastica crescevano nella Repubblica. La Mesolcina vi spedì pure i suoi due anzinominati deputati.
In questa straordinaria Radunanza, grande era il concorso d’ecclesiastici e di politici d’ogni condizione, anche di lontani paesi, ivi concorsi per sentire l'importante annunciata disputa sulle tesi di riforma proposta da Giovanni Comandro, già Arcidiacono della cattedrale vescovile e parroco di s.Martino in Coira, proposizioni generali da lui già state anticipatamente divulgate in istampa; ma Teodoro Schlegel allora Vicario ed Abate di s.Lucio, s’impegnò affinchè l'odiosa disputa non avesse luogo, e così il Congresso si sciolse.
Posteriormente poi dopo ulteriori decisioni d'altri appositi simili Congressi tenuti entro l'i-