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subitaneo concerto, fu messo in esecuzione, per cui il fanciullo defunto passò per essere, il figlio di Francesco, il quale con inganno non ne fu informato, trovandosi egli allora col suo fratello in esteri paesi. Intanto il fanciullo dei due padri cresceva misteriosamente in età, ed arrivato a quella di dodici anni, il supposto di lui genitore lo condusse in Francia per istruirlo nella sua arte di vetrajo, durante la quale assenza la moglie di Pietro venne pure a morire senza ch’essa avesse manifestato l’arcano riguardante il suo figlio. I due fratelli che in unione conducevano sempre i loro interessi e lavori, vedendo che i loro figliuoli erano pervenuti all’età di collocamento, combinarono d’unirli in matrimonio, al qual fine Pietro condusse in patria il creduto suo ragazzo. Tutto era disposto per il convenuto sposalizio, allorchè la vera madre del giovine non potè trattenersi di palesare l’avvenuto; e così i due sposi, causa un fatal cangiamento si trovarono con sorpresa di già uniti da un più stretto legame che li privava d’altrimenti viver insieme felici.
Già da lungo tempo esistevano delle contese fra la Mesolcina e l’allora travagliato contado di Bellinzona riguardo ai confini territoriali, per cui il Conte Trivulzio, per sostenere le pretensioni degli abitanti di Roveredo e di s.Vittore,