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tivo i fratelli presero ad odiarlo, e l’odio li portò a meditarne prima la morte, e poscia a venderlo a certi mercatanti ismaeliti, che lo condussero in Egitto e lo rivendettero a Putifarre, ministro di Faraone.
Giacobbe ed i suoi figli in Egitto.
37. Giuseppe in Egitto colla sua virtù si guadagnò subito la stima e l’affezione del suo signore; ma poi, calunniato dalla padrona, venne cacciato in prigione. Ivi stette due anni, cioè fino a tanto che, per aver interpretato al Faraone, ossia re d’Egitto, due sogni e profetizzato che sette anni di abbondanza sarebbero seguiti da sette anni di carestia, fu liberato e creato vice-re d’Egitto.
Nel tempo dell’abbondanza Giuseppe fece grandi provvisioni, sicchè quando la fame cominciò a desolare la terra, l’Egitto rigurgitava di viveri.
38. Da tutte le parti si dovette accorrere colà per comprarvi del grano; Giacobbe fu pure costretto a mandarvi i suoi figliuoli, i quali a prima giunta non riconobbero Giuseppe; riconosciuti però da lui, e dopo che egli loro si manifestò, ebbero l’incarico di condurre in Egitto il padre con tutta la sua famiglia.
Giacobbe desideroso di abbracciare il figlio diletto, vi andò, e dal re gli fu assegnata per dimora sua e dei suoi la terra di Gessen.
39. Dopo 17 anni di dimora in Egitto, Giacobbe vicino a morte, radunò intorno a sè i suoi dodici figli, in un coi due figli di Giuseppe, per nome Efraim e Manasse; raccomandò loro di ritornarsene nella terra di Canaan senza però dimenticare le sue ossa in Egitto, lì benedisse tutti in particolare, predicendo a Giuda che lo scettro, ossia la sovrana potestà, non sarebbe uscito dalla sua discendenza fino alla venuta del Messia.
Schiavitù degli Ebrei in Egitto.
40. I discendenti di Giacobbe chiamati ebrei o israeliti, per alcun tempo furono rispettati e tollerati dagli Egi-