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nella giustizia, Iddio gli ordinò di uscire dal suo paese e di trasferirsi nel paese di Canaan, detto pure Palestina, promettendogli che l’avrebbe fatto capo di un grande popolo, e che il Messia sarebbe nato dalla sua progenie.

In conferma della parola di Dio, Abramo ebbe da Sara sua moglie, sebbene già avanzata in età, un figlio, che chiamò Isacco.

33. Per provare la fedeltà ed obbedienza del suo servo, Iddio gli ordinò di sacrificargli questo suo unico figlio, che egli tanto amava, e sul quale riposavano le divine promesse. Abramo però, sicuro di queste promesse, non vacillò nella fede, e, come sta scritto nella S. Scrittura, sperò contro la stessa speranza; dispose tutto l’occorrente pel sacrificio, e l’avrebbe compito. Ma un angelo gli trattenne la mano; Iddio poi in premio della sua fedeltà lo benedisse, e gli annunziò che da quel figlio sarebbe venuto il Redentore del mondo.

34. Isacco giunto all’età di quarant’anni, sposò Rebecca, sua cugina, madre poi ad un tempo di due figli, Esaù e Giacobbe.

Ad Esaù, come primogenito sarebbe toccata la benedizione paterna; ma il Signore dispose che, per sollecitudine di Rebecca, Isacco benedicesse Giacobbe, al quale, per troppo meschino compenso, Esaù già aveva ceduto il diritto di primogenitura.

35. Giacobbe allora, per sottrarsi all’ira di Esaù, dovette fuggire in Aran da suo zio Labano, che gli diede in ispose due sue figliuole – Lia e Rachele; – e dopo venti anni tornò a casa ricchissimo, e con numerosa famiglia.

Nel ritorno per via, prima che si riconciliasse col fratello, in una visione, che egli ebbe, fugli cambiato il nome di Giacobbe in quello d’Israele.

36. Giacobbe fu padre di dodici figliuoli; i due ultimi dei quali, Giuseppe e Beniamino, erano figli di Rachele.

Tra i figli di Giacobbe il più savio e costumato era Giuseppe, sopra tutti carissimo al padre. Per questo mo-