Pagina:Compendio della dottrina cristiana, Roma, 1905.djvu/369


— 357 —


Voleva Iddio che Adamo ed Eva nell’omaggio di questa obbedienza lo riconoscessero per Signore e Padrone.

Il demonio, invidioso della loro felicità, tentò Eva, parlandole per mezzo del serpente, e istigandola a trasgredire il ricevuto comando. Eva spiccò del frutto vietato, ne gustò, indusse Adamo a gustarne egli pure, ed ambedue peccarono.

20. Questo peccato produsse per loro e per tutto il genere umano i più disastrosi effetti.

Adamo ed Eva perdettero la grazia santificante, l’amicizia di Dio, e il diritto al paradiso: diventarono schiavi del demonio, e meritevoli dell’inferno. Il Signore pronunziò contro di essi la sentenza di morte: li sbandì da quel luogo di delizie, e li cacciò fuori a guadagnarsi il pane col sudore della loro fronte, fra innumerevoli stenti e fatiche.

21. Il peccato di Adamo poi si propagò a tutti i loro discendenti, eccetto Maria SS.; ed è quello con cui tutti nasciamo, e che si chiamò peccato originale.

22. Il peccato originale macchia l’anima nostra fin dal primo istante di nostra esistenza, ci rende nemici di Dio, schiavi del demonio, esclusi per sempre dal paradiso, soggetti alla morte ed a tutte le altre miserie.

Promessa d’un Redentore.


23. Iddio però non abbandonò Adamo e la sua discendenza a tale disgraziatissimo fine. Nella sua infinita misericordia gli promise tosto un Salvatore (il Messia), che sarebbe venuto a liberare il genere umano dalla servitù del demonio e dal peccato, ed a meritargli il paradiso. Tale promessa Iddio ripetè in seguito, molte altre volte ai Patriarchi ed al popolo ebreo per mezzo dei Profeti.

I figliuoli di Adamo ed i Patriarchi.


24. Adamo ed Eva, dopo che furono scacciati dal paradiso terrestre, ebbero due figli, cui diedero i nomi di Caino ed Abele. Cresciuti in età, Caino si dedicò all’agri-