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CAPITOLO V.


Degli accidenti, e delle malattie che sopravvengono alla vite; e de’ varj modi di rinnovarla.


Gli accidenti, che possono attaccare la vite non sono gli stessi per tutto, e non sono egualmente numerosi in ogni paese: la temperarura generale e poco elevata, che regna nelle regioni del Nord, impedendole di acquistare quel vigore, che à ordinariamente al mezzogiorno, la priva dei modi necessarj per resistere ai geli frequenti, e mortali, che affliggono sovente quelle vigne. Tra gli urti, che la vite può ricevere dall’influenza delle stagoni, si possono mettere nel primo rango i geli della primavera, e l’intristire. Quanto alle stracciature delle radici, e alle feriie degli steli, che causano la perdita del succo, e la malattia dello stelo, sono il frutto del disordine, e della poca attenzione del coltivatore. Contuttociò alcune volte sono occasionate dagli insetti: ma con costanza e zelo arriverà facilmente a riparare i suoi falli, e a disimbarazzarsi da quei numerosi nemici, la cui voracità è perniciosissima.

Se esistesse in Francia un maggior numero di coltivatori istrutti, se questa moltitudine d’insocievoli proprietarj, in cambio di confidare ciecamente la cura delle sue piante a mani inabili, volesse incaricarsi di dirigerle, saprebbe allora apprezzare, nelle contrade che abita, i diversi accidenti, che