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Si fanno delle piante con radici, piantando in un semenzaio, o in un giardino dei talli, o delle marze. Si à cura di fargli i lavori necessarj, e come si levino di là in capo a due, o tre anni, ànno allora un numero grande di radici finissime, in forma di capelli il che fà, che in alcuni paesi si chiamano capellute, o cavollute. Si fanno anche piante colle radici, scegliendo in febbraio un sarmento forte e vigoroso, la cui parte superiore si pianta in una piccola fossa destinata a riceverlo: alla fine dell’autunno, o dell’inverno seguente si à un cavolluto, che si separa dal cepo permetterlo dove si à bisogno. La marcotta si fa fissando in una cassetta piena di terra una porzione di sarmento, della cui estremità si lasciano sortire due o tre nodi. Ma questo metodo troppo lungo non può servire per la vite, e non s’impiega che per gli alberi, ed a perpetuare ceppi preziosi.

Dietro la preferenza, che gli antichi ànno accordata alle piante, che ànno gettato radici dai piccoli rami tagliati sul ceppo, alcuni grandi vignajuoli ànno indubitatamente adottato questo metodo, che presenta non perciò gravi inconvenienti, e che non può essere praticato per tutto.

Quando voi piantate in luoghi difficili, dove siete obbligato impiegare il piantatore di ferro, le aperture che fate non sono mai tanto grandi, quanto basti alle radici della vostra pianta per non essere compresse, e aggomitolate. Se allora per rimediare a questa troppo grande quantità di radici, che incomodano ed imbarazzano, ne levate una porzione, questo taglio nuoce essenzialmente allo sviluppo della pianta, le cui radici così accorciale trat-