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Aceto di lavanda.


Fatti seccare dei fiori di lavandula nel forno, o nella stuffa, se ne mette mezza libbra in un vaso con quattro pinte di aceto bianco. In capo ad otto giorni d’infusione al sole, si feltra per carta bigia: nello stesso modo si apparecchiano gli aceti di salvia, di rosmarino, di timo.


Aceto di quattro ladri.


Tra le preparazioni farmaceutiche di questo genere più vantate, si deve contare l’aceto dei quattro-ladri, che si chiama per tutto aceto antipestilenziale. Il sig. Guiton Morveau nel suo importante Trattato di disinfettare l’aria 1 prova, che l’aceto dei quattro-ladri, e tutte le sostanze odorose, devono essere irrevocabilmente proscritte, allorchè si tratterà di distruggere il contagio; mentre non fanno che mascherare il pericolo, senza minorarne i terribili effetti; sebbene siamo convinti della nul-

  1. L’Italia possede due traduzioni di questa eccellente opera. Una stampata a Bologna l’anno 1804, l’altra del farmacista Bianchini, impressa a Venezia nel 1805. Dall’esame critico di ambedue queste versioni, giudiziosamente fatto dal giornalista di Padova (Giornale dell’italiana letteratura. Marzo 1805 p. 269) dobbiamo preferire quella di Venezia, come più esatta, e più diligentemente tradotta. — Il Trad.