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eguale a quello del collare, mentre la sua parte superiore ne à diciassette pollici, e dodici, quattordici di altezza, compresa la concavità della calotta, ch’è di due pollici. In questa parte si trova il cannello, che à quarantotto linee di diametro, e si ristringe a quindici linee, sopra una lunghezza di ventisei pollici, con un pendio di otto pollici.

Il cannello è quasi per tutto di una cattiva costruzione, per la piccola apertura, che gli si dà nel capitello, e per la diminuzione progressiva, e insensibile, che dovrebbe avere per condurre i vapori, almeno sino al luogo che si unisce col serpentino.

Il serpentino è formato di tubi di rame saldati, disposti a spira, in modo di formare cinque cerchj uniformemente sopra un pendio di tre piedi e mezzo. Questo serpentino è attaccato col mezzo di anelli a tre sostegni, che servono a formarlo. Si mette in un gran mastello, che si riempie di acqua. Alla sua apertura superiore s’incassa l’estremità della cannula del capitello. Questa parte egualmente che il punto di riunione del capitello alla cucurbita devono essere lotati 1 esattamente,

  1. L’arte di lotare è una delle cose essenziali per il buon esito nello stillare. I chimici tutti si sono accuratamente occupati di questo argomento, dacchè i tentativi di Lavoisier col mercurio, per farne a meno sono riusciti inutili. Il nostro bravo sig. Brugnatelli, prof. chimico di Pavia, à trattato questo articolo con molta esattezza. (Elemen-