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meni della fermentazione, la cui teoria è stata sviluppata con modi chiari e brillanti dalle cure di quell'illustre dotto, al quale la nostr’arte deve sì grandi successi. Sebbene le macchine e i vasi relativi al vino compongano insieme questa seconda parte, non ò potuto indicarli tutti. Non ò dato altro che la descrizione del torchio à étiquet, il cui uso mi parve generalmente adottato, e che merita sì bene una tale preferenza.

Tutto ciò che à rapporto ai prodotti secondarj del vino, sia per la maniera di estraerli, di purificarli, di riconoscerne il titolo, sia per i vasi impiegati alla distillazione, e per i numerosi saggi che sono stati tentati onde perfezionarli, si trova nella terza parte.

Gli usi moltiplici dell’aceto per la preparazione de’ nostri alimenti, e per i nostri diversi bisogni rendono estremamente preziosi tutti i dettagli che possediamo su quest’arte, che non è stata ben conosciuta se non che col mezzo dei travagli de’ sigg. Demachi e Parmentier. Questa quarta parte à per oggetto la fabbrica degli aceti semplici e composti, e i mezzi di riconoscerne la natura, coll’apprezzarne la qualità.

Sebbene non siami dissimulata la poca stima che si deve generalmente avere per i compendj, non