![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
o[ 128 ]o |
rizia, del mosto cotto, e si distruggerà interamente questo principio, combinandolo col bianco di Spagna.
Avvi eziandio un gran numero di ricette, delle quali si sono vantati i felici effetti; ma meritano tanto poca confidenza, che sarebbe pericoloso anche il farle conoscere. 1
Ne’ dipartimenti settentrionali, questa malattia attaccherebbe tutti i vini, se non si prevenisse con una saggia maniera, bevendoli nel corso dell’anno, e nel luogo stesso: perchè il più piccolo trasporto li farebbe piegare all’acido.
Il sig. Wiart indrizzò al sig. Chaptal, allora ministro dell’interno, una nota colla quale fa conoscere un modo, che non solo à impedito ai vini di cambiare, ma che li à anche resi più aggraditi.
Consiste nel gettare un pugno di sal bigio per ogni tina nel frattempo della fermentazione.
Impegniamo
- ↑ E’ stata riprodotta, l’anno scorso, nella Biblioteca di Campagna (tom. VII. p 174.) una ricetta per impedire che il vino inacidisca, tratta dal Giornale francese di Economia dell’anno xiii ( 1805). Poichè è facile, e niente pericolosa, mi permetto ripeterla qui, onde anche tra noi l’osservazione possa decidere della sua facoltà. — S’infiammino bene sui carboni accesi in un fornello portatile tante noci secche, in ragione di una noce per 140 once di vino, e vi s’immergano roventi quando comincia a prendere la punta. Ii vino dopo 48 ore si può bevere. Il trad.