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zuolo. La sua bibita sarà acqua con aceto, ed una pozione in cui si farà entrare dello spirito di nitro, o dei vitriolo dolcificato, e se gliene farà prendere di ora in ora delle piccole cucchiajate. Sarebbe bene anche farlo vomitare, subito ch’è posto in letto. Gl’intestini ànno bisogno di questo irritante per poter riprendere facilmente le loro funzioni. Si può del pari far prendere varj lavativi composti di una buona decozione di tamarindi, e purgare in seguito l’ammalato; questo trattamento attivo praticato qualche giorno con attenzione riconduce sempre sicuramente alla vita. Malgrado l’avviso di un piccolo numero di medici, la cavata di sangue dal collo è stata utile più di una volta in tali occasioni. Ma si deve su questo consultare un uomo dell’arte, che dietro lo stato dell’asfissia giudicherà se è essenziale1.


  1. Questi precetti sull’asfissia, procedente dalla enunciata causa, sono giudiziosi e buoni. Consiglio praticare i primi coraggiosamente, e con insistenza, e ricorrere poi subito al medico, segnatamente per tutti gli altri da usarsi, allorchè il paziente siasi un po’ riavuto, e si trovi in letto. Tali sono le peculiari idiosincresie degl’individui, che possono variare all’infinito la maniera più propria da tenersi al caso. L’intenzione del nostro autore è assai lodevole in un’affezione ch’esige sì pronti ajuti, e che arriva sovente in campagna, lungi dall’uomo dell’arte; nè gli si possono rimproverare le colpe d’altronde indossate al sig. Tissot e Bucan, di avere, cioè, posta mal a proposito la medicina attiva in mano all’ignorante. — Il Trad.