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80 | ANNA COMNENA |
tanto che ebbe riunito l’intero esercito e tutte le navi da carico e lunghe, opportune alle guerresche imprese, facendo mostra di voler valicare le terre ligie del romano impero. Del resto prima di abbandonare Salerno avea spedito all’imperatore Botaniate a Costantinopoli, ed occupante il trono, di forza tolto a Michele Duca, nella qualità di ambasciadore altro de’ grandi a dimora seco ed avente nome Raul, per querelarsi di avere strappato dallo sposo la propria figlia, data in matrimonio, come narrammo, a Costantino, e tolto a costui lo scettro, aquistato avendone la partecipazione; il perchè da cosiffatte ingiurie provocato divisava prenderne le vendette. Mandato avea inoltre varj doni con lettera e con l’offerta della sua amicizia al gran Domestico, in allora duce degli occidentali eserciti, vo’ dire a mio padre Alessio, ed in attesa del risultamento vivea di piè fermo in Brundusio. Ma quando, non arrivate pur ancora tutte le truppe e gittate di già molte navi al mare, fu di ritorno da Bizanzio Raul senza verbo di risposta intorno alla sua mandata, il barbaro divampò vie più di sdegno, offeso da tale dispregio verso la sua persona.
XLV. L’impensato a simile parlare di Raul tendente con molta energia a dissuadere la romana guerra, fu nuovo fomite all’irritamento di lui, mercecchè dichiarava innanzi tutto con esso doversi ritenere un plagiario impostore il monaco appresentatosi col nome di Michele Duca, ed artefice e cagione di così grave imprendimento. Il legato poi aggiugneva fede al suo dire asserendo aver egli medesimo veduto in Constantinopoli Michele con bruna veste indosso e dimorante in un monistero