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74 ANNA COMNENA

con vicendevole giuramento. Questo fu poi a un di presso il tenore degli accordi: il papa conferirà nome e dignità regali al duca, e gli fornirà, occorrendo, truppe contro i Romani d’oriente. Roberto presterà il suo aiuto al pontefice, quando e dove sia per essere da lui richiesto. Tanto costoro sacramentarono con mal disposto animo ed intenzione di non attenervisi. Imperciocchè il papa non aveavi prestato di sua spontanea volontà consenso, ma costretto da bisogno estremo, sospinto vo’ dire dalla tema d’un imminente guerra provocatagli da Enrico. Roberto poi, gettati gli occhi della cupidigia sopra le constantinopolitane faccende e qual fiero cinghiale aguzzati i denti e l’ira contro di noi, non reputava infruttuosa la pace colla santa Sede onde non averne indugj e disturbi da tergo allorchè si travaglierebbe a compiere il divisato proposito; non era impertanto sua intenzione di comperarla a così alto prezzo da contrarre l’obbligo di mescolarsi per essa nelle papali dissensioni con Enrico, e destinare i proprj militi apprestati ad accrescere la sua dignità alla difesa dell’altrui. Fu dunque appena con parole giurato dai barbari per addivenire ben presto spergiuri1.

XLII. Terminato il colloquio Roberto si restituì in Salerno, ed il quistionabile papa (non potendolo altrimenti nomare al rammentarmi l’atroce e disumana in-

  1. Vera petulanza scismatica, poichè Gregorio VII per la santità del sacerdozio, l’onorata sua vita ed il candore de’ suoi costumi fu da tutti reputato degno sommamente di venerazione.