Rettore, il quale comparso con vesti e codazzo dicevoli alla persona da lui rappresentata, e non essendo in fe di Dio nè cattivo attore, nè obblioso, plausibilmente eseguisce in quel consistorio col gesto, colle parole, col volto e portamento dell’abito la sua tragica parte, adducendo che per opera del tiranno Botaniate vedesi privo del trono, della moglie e del figlio; di più spogliato con ingiustizia somma della regia benda e del diadema posto aveangli in dosso la tonaca monacale. Il perchè, vittima di cotante offese, era costretto recarsi loro innanzi nella forma di supplicante; nè cosiffatta esposizione del monaco Rettore, dettata da Roberto autore del dramma, era priva di eleganza; nè inferiore ad esso per verità mostravasi Roberto nel portare la sua parte, dichiarando apertamente che sembravagli degna azione il concorrere così egli come i suoi a riporre quest’uomo tanto benemerito della sua persona sull’avito trono. Ornatolo dunque dello scenico apparato convenevole a tale pompa, e’ fingeva mai sempre di reputarlo meritevole dell’usurpatagli dominazione, del più elevato seggio e dell’onoranza sopra tutte grandissima; quindi nel discorso attribuivagli con istudio particolare i titoli proprj dell’antecedente sognata condizione. Quegli in contraccambio ora consolavalo del torto sofferto nella persona della figlia, ora esponeva che temperavasi dal rammentare tutte le sue sciagure pel rispetto dovuto al consuocero, e per tema d’attristarne la pietà cotanto proclive a condolersi delle altrui disgrazie; ora finalmente in varie guise eccitava i conti e gli illustri duchi spettatori della farsa a guerreggiare senza una minima esita-