no il pizzicore d’insultare al nome romano davansi incessantemente a dissuadernelo. Ora egli curante di trarli al parer suo mette in opera il seguente mezzo. Spedisce parecchi individui sapevoli de’ suoi arcani a Crotone1, soffiando loro negli orecchi che se rinvenisservi qualche monaco disposto a passare dalla Grecia al limitare degli apostoli, e d’aspetto e conversazione adatto, giusta l’avviso loro, a suoi macchinamenti, cercassero con mille officiosità di amicarselo, e ad ogni modo glielo conducessero. Presentossi loro di fatto in buon punto il prefato monaco Rettore, uomo scaltro, e sommo nell’arte di fingere e dissimulare checchè gli attalentava. Eglino pertanto, giudicatolo acconcissimo ai divisamenti di Roberto, mandano a costui lettera in Salerno2, estesa giusta i suoi ordini, avvisandolo che il consuocero di lui Michele, scacciato dall’impero e profugo in Italia riparava in Crotone, bramoso di presentarglisi per averne assistenza. Roberto ricevuto il foglio e tenendolo in mano, come al momento aperto, leggelo innanzi tutto alla moglie; quindi raccolti a consiglio i più illustri personaggi e d’alto affare della sua corte loro partecipa il contenuto in esso, e tutti prestandovi bonariamente fede convengono di non doversi trascurare le sciagure d’un parente del signor loro. Questi allora, senza indugio, mandò chiamando
- ↑ Città in Calabria, di ottima aria, ond’è venuto il proverbio: Crotone salubrius per significare una cosa molto salutevole (R. di Napoli).
- ↑ Città nel principato di Citra (R. di Napoli).