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LIBRO PRIMO. 61

poscia giungono alla stazione destinata pel congresso, laddove l’apice del colle comincia a declinare, e consumatovi qualche tempo in istudiati discorsi, Roberto si fa a dire: Perchè, scavalcati, non ci adagiamo a confabulare sedendo sull’erba? Mascabele, tutto bonarietà, v’assente, ed imitando Roberto, disceso il primo, si asside per terra, sostenendosi col cubito il capo e proseguendo il discorso, intanto che l’altro, raddoppiate le sue menzognere ed officiose parole, promettegli eterna fede, e chiamalo più e più volte il signor suo. I seguaci di Mascabele poi, dal modo in cui vedevanli così famigliarmente ed amichevolmente adagiati, argomentando che andrebbe alle lunghe il colloquio, saltarono giù pur essi d’arcione, e sentendosi alcun poco molestati dalla fame, dalla sete e dal caldo, giunto il dì al meriggio, pigliarono dal vertice del colle, battuto dai raggi solari, ov’eransi fermati, a discendere nell’ombrosa valle, e quivi taluni di loro, raccomandate le briglie de’ cavalli ai rami degli alberi, si giacevano sul terreno a godere di quella frescura, ed altri si diressero alle proprie case. Tale operarono costoro; ma Roberto, pieno la mente del concepito misfatto, allorchè lo giudicò a maturanza, cangiatosi tosto di voce e di volto, e ad un placido e sommesso sguardo fattone succedere altro tutto fuoco e sangue, osa eziandio porre le mani addosso al suocero, il quale ripone medesimamente ogni sua difesa nel braccio; nasce quindi una riotta, in cui sospingendosi con variati sforzi l’un l’altro per la china del colle, voltolaronsi entrambi precipitosamente all’estremità di essa. I quattro guerrieri negli aguati non ap-