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LIBRO PRIMO. 59

via di parentado. Impromettegli dunque una delle sue figlie, e compiutesi dopo breve tempo le nozze vivea beato per gli stretti legami con un genero di cotanta forza ed esperienza nelle cose di guerra. Che poi l’animo suo ne fosse oltremodo contento lo mostrò ad evidenza cogli splendidissimi doni fattigli, ceduto avendo a titolo di dote insiememente con più altre generosissime largizioni una delle sue città, ben longe dal riportarne tuttavia gli sperati e ben meritevoli frutti. Conciossiachè Roberto presto addivenuto invidioso del suocero cominciò a macchinargli contro; represse non di meno il suo mal animo insinattantochè non videsi a bastanza forte. Ma non appena ebbe triplicato il numero de’ suoi cavalieri e duplicato quello de’ fanti, sentendosi già fornito di abbondanti armi, si leva la maschera e con aperta e libera sfacciataggine dà principio agli assalimenti, piede innanzi piede procedendo in essi, e seminando e facendo sorgere gli uni dagli altri i pretesti delle sue nimicizie; vero mascagno artefice di gittar semi da cui mietere contese e guerre. Ma dappoichè tanto per l’esperienza, quanto pel numero de’ suoi militi, rimpetto alle schiere dell’avversario, e’ riconobbesi di leggieri inferiore onde venire seco lui ad aperte gare, sapendolo uomo fornito di molte ricchezze e di copiosissime truppe, voltosi agli inganni, tornagli amico fingendo pentimento del testè operato; nè cessa intrattanto dal tramargli insidie per giugnere colla buona riuscita loro e colla frode a spogliarlo d’ogni podestà e di tutti i suoi beni e diritti. Fattosi pertanto a chiedere pace e riconciliazione domanda sia stabilito di comune