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58 ANNA COMNENA

molti conoscenti suoi per veduta, che indarno sarebbesi attentato di scoprire in lui il più piccolo neo, e doverlosi quindi ritenere quasi un ideale concetto. In quanto alla voce, Omero per verità rammenta di Achille che parlando si pareva agli astanti udir voce di tumultuante volgo; ma le costui grida, come udimmo, avrebbero atterrito e messo in fuga miriadi intiere di persone. Dotato di cotanti pregi dalla natura, dalla fortuna e dall’indole dell'animo, era ad uno zelantissimo della propria libertà, ed affatto alieno dal soggettarsi a chiunque, o dal prestare servile omaggio, carattere, dicono, delle grandi menti, avvegnachè umiliate dall’abietta lor condizione. Recatosi dunque a noia di vivere altrui sommesso abbandona il luogo natale, la Normandia, con cinque cavalieri e trenta pedoni al tutto, e va con essi ad occupare le foreste e le spelonche intorno ai disviati monti lombardi, ove, posti a ruba i viandanti, provvide sè stesso ed i suoi di cavalli, pecunia ed armi.

XXXIII. Tali furono i principj e rudimenti del viver suo contaminato di stragi e di umano sangue. Quivi lungamente soggiornando vennelo a sapere Guglielmo1 Mascabele, signore in allora di gran parte delle regioni adiacenti alla Lombardia, il quale raccogliendovi copiosi annuali tributi valevasene ad alimentare molte truppe, e ad acquistarsi con ciò larga rinomanza d’illustre potente. Questi avendo inteso levarsi a cielo le prefate doti, così dell’animo come del corpo, di Roberto, risolve imprudentemente, e ne fe’ pruova l’esito, di amicarselo per

  1. Testo: Γελιέλμος Geglielmo.