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46 ANNA COMNENA

comprendendo forma di vera lode, e coll’acume del suo ingegno non oltrepassando il senso e l’apparenza, veniva attratta dalle inorpellate virtù e speciose qualità di lui, dichiarandole abbondevolmente degne della porpora e del diadema; nomo per verità da non isgomentarsi di qualsivoglia impresa, e d’una gagliardia, agilità ed elevatezza della persona veramente singolari. Arrogi al detto una mente imperturbabile e parata ad ogni evento, aspetto e sguardo spiranti un che di regale, voce altitonante e formidabile, acconcia a riempire le orecchie di tutto l’esercito, potendo con solo un grido animarlo alla pugna, o cessarne l’impeto, o intimargli la fuga.

XXVII. Ricco di queste doti, dono della natura e della fortuna, ed avente seco elettissime legioni, Basilacio occupò la città de’ Tessali, come narrava. Laonde vennegli spedito contro mio padre, Alessio Comneno, il quale, non altrimenti che fosse per combattere il gran Tifone1, o il centimano gigante2, mise a prova ogni sua bellica perizia ed arte, apprestandosi da forte e magnanimo non meno che se dovesse affrontare un cimento

  1. Quarto figliuolo di Titano e della Terra, famoso gigante, il quale ebbe l’ardimento di scacciare lo stesso Giove dal Cielo; ma questi sdegnatosi con un fulmine il percosse, e per abbassarne la superbia misegli sopra il corpo il Mongibello di Sicilia, come narra Ovidio, o l’isola d’Ischia, come Virgilio scrivea.
  2. Briareo. Por egli gigante, il quale avea, secondo la favola, cento braccia e cinquanta busti.