Pagina:Comnena - Alessiade, 1846, tomo primo (Rossi).djvu/44

40 ANNA COMNENA.

dinanza, ed in perfetta quiete, come se vittoriosi nella prima tenzone, dispregiatori del nemico e pieni di sè non avessero più che temere. Il quale aspetto rincorò i socj grandemente costernati e per gli altri infortunj sofferti, ed in ispecie pel disertamento de’ Franchi. Imperocchè queglino di essi appunto, i quali volle mio padre compagni nella battaglia, dopo la prima fuga de’ nostri passati erano per più riprese a Brienio, e portisi a vicenda le destre (in conformità della patria costumanza), e scambievolmente obbligatisi fede, pochi da prima, quindi altri, ed altri eranvi concorsi per attendervi la futura sorte delle armi. Tale sciagura, dalla fama propagata sollecitamente nell’esercito, ridotto avea le cose a peggiori termini, essendo che, sua mercede, insinuatasi la disperazione, veniva meno il coraggio agli Alessiani e la costanza ai più valorosi guerrieri.

XXII. Del resto osservatosi nell’antedetto modo lo stato de’ nemici tanto dai Turchi di fresco venuti, quanto da coloro i quali erano di già con Alessio, questi, preso dal tempo consiglio, divide i suoi militi in tre schiere, e fattene colà rimanere due, manda la terza ad assalire il nemico. I Turchi dunque non tutti ordinatamente in un corpo, nè obbligati alle file procedevano, ma alla spicciolata per torme inoltrando, a qualche distanza le più folte di esse l’una dall’altra, di maniera che per singole sorprendevano il nemico spignendogli contro i cavalieri, e con densissimo saettamento alleviando il peso de’ loro turcassi. Da tergo segniva chi mediante solo un consiglio erasi cattivato tutti questi militi, Alessio mio padre, in mezzo ai fuggitivi suoi di