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38 ANNA COMNENA.

rapirne le spoglie, pervertendo l’avidità loro, come si fu in allora, il buon esito della pugna. Imperciocchè i vivandieri, i bagaglioni e tutto l’altro servidorame dell’esercito per non patire molestie dagli scitici predatori si unirono alla estremità dell’ordinanza de’ Brieniani combattenti, e fu tale e tanto il concorso di quelli introdottisi nella falange per evitare i barbari, che dal mescolamento degli ordini, dalla susseguente confusione de’ bellici segni e dall’addensamento, oltre il dovere, delle file, addossatisi gli uni agli altri, ne derivò grave scombuglio.

XIX. Mio padre, come fu da noi esposto, era già penetrato nello schieramento nemico, e v’andava di tutta possa combattendo allorchè vide, trovandosi per ventura sul fatto, altro de’ palafrenieri di Brienio condurre a mano un destriero coperto di porpora e splendidamente ornato di bardatura e freno d’oro, nè da lunge seguirlo gli armati di quelli spadoni soliti rimanersi ai fianchi dell’imperatore (quale vantavasi Brienio). Ora non appena aocchiatili, copertosi il volto colla visiera dell’elmo, procede con impeto ed in compagnia degli antedetti sei militi ad incontrarli, ed atterato di leggieri il palafreniere s’impadronisce non pur del reale cavallo, ma ben anche delle spade, e colla preda furtivamente s’arretra. Pervenuto quindi in salvo invia a mostrare da per tutto il cavallo bardamentato d’oro e le spade che rimaneansi di continuo presso l’imperiale persona, comandando in pari tempo ad un sonorissimo banditore di annunziare qua e là per l’esercito la morte di Brienio. Tale stratagemma riuscì oltre ogni cre-