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LIBRO PRIMO. 35

stro de’ quali, sotto gli ordini del fratello Giovanni, componevasi di cinque mila Italiani all’incirca e delle rimanenti truppe di Maniaco. Univansi pure ad esse i cavalieri tessali, ed anche un certo numero di eteri1, gente non imbelle. Tarcaniote Catacalo comandava il sinistro corno, avendo seco tre mila Traci e Macedoni gravemente armati. Brienio stesso occupava il centro dell’ordinanza, circondato da fortissimi cavalieri macedoni e traci, e dal fiore della pretoriana soldatesca. Tutti montavano cavalli tessali, e risplendean da lunge mercè le ferree loriche, le celate e gli ornamenti d’esse; il quale splendore, in ispecie delle celate, addivenuto formidabile e pe’ cimieri cavallini elevati di su l’orecchio destro e pel fragore degli scudi pulsantisi a vicenda, abbagliava i riguardanti. Nel mezzo vedevi Brienio stesso, qual Marte, o qual gigante, i cui omeri sorpassavano per l’altezza d’un cubito il resto della turba, in dubbio se fosse in lui più ammiranda l’avvenenza, o terribile l’aspetto. Di là, due stadj o in quel torno, da tutta la moltitudine de’ combattenti aveanvi alcuni aiuti scitici armati alla foggia barbarica, i quali doveano al comparire del nemico, ed al primo squillar delle sue trombe circondarlo da tergo e lanciottarlo coll’estremo di lor possa, intanto che la falange di contro impetuosamente con armi e forze unite gittavaglisi addosso; Brienio con tale schieramento procedeva alla pugna.

  1. Corpo di militi destinato alla difesa dell’imperatore del palazzo, composto di soli forestieri (Persiani, Russi, Franchi, Angli ec.) Il comandante loro nomavasi Eteriarca.