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34 | ANNA COMNENA |
mani in campo aperto, opinò doversi per allora contentare di procedere con accorgimento, e così fece. Ora prima di porre in una definitiva battaglia questi due valentissimi condottieri, nè per valore, nè per tattica guerresca l'uno al disotto dell’altro, come narrava il nostro discorso, e prima di favellare dell’ordinanza d’ambo gli eserciti e dei primordj della pugna, sforziamoci di trarre dalla considerazione dei comandanti loro qualche presagio di quanto sarebbe per avvenire. Questi due personaggi erano d’una eroica bellezza e magnanimi; per valore poi ed esperienza di guerra se, quasi direi, posti in bilancia, contrappesavansi, e quale de’ bacini da ultimo, la fortuna premendolo, abbia dato il tratto or ora sarà manifesto. Brienio intrattanto pieno di grandi speranze a sè arrogava la palma, vedendosi alla testa di militi nella cui bravura potea meritamente contare, ed essendo egli stesso peritissimo tanto nell’arte di condurre la guerra, mercè del grande esercizio in essa, quanto in quella di attelare le truppe. Alessio in cambio, nulla potendo ripromettersi da’ suoi, ogni speranza in sè stesso fondava, e solo rimaneagli da opporre agli antedetti vantaggi del competitore un talento accorto, e scaltrito degli stratagemmi ed artifizj della guerra. Ambo di già cominciato aveano ad annasarsi vicendevolmente, ed era giunta l’ora di venire alle armi. Brienio, il primo, sapevole che Alessio con celerità aveagli tagliato la via per inoltrare ostilmente, gli muove contro presso Calaura, informato dagli esploratori essere quivi a campo.
XVII. Diviso egli avea le sue truppe in due corni, il de-