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LIBRO PRIMO. 21

chè altri di essi, piombato lor sopra con impreveduta celerità, a foggia d’igneo turbine, erano stati da lui sconfitti, ed altri, rafforzatosi cogli aiuti turchi, vennero con perfetto schieramento assaliti e sbaragliati, rimanendone alcuni prigionieri; imperciocchè le romane legioni non aveano forza bastevole per resistere all’invincibile falange da Urselio stesso comandata. In questo tempo Alessio militava sotto gli ordini del fratello, subordinati essendo gli eserciti delle frontiere, orientale ed occidentale, alla prefettura di mio zio.

V. L’imperatore Michele visto la repubblica precipitosamente rovinare, mettendo il barbaro a soqquadro ogni cosa con fulminea prestezza e devastazione, affidò al padre mio con assoluta autorità il comando dell’esercito, inculcandogli d’opporsi del suo meglio a così desolante sciagura. Alessio, ricevuti i comandamenti e le truppe, si diede con tutta l’energia ed industria d’un animo solerte e d’un coraggioso petto a condurre bene la faccenda, e già rendeva in que’ primi saggj d’un giovane guerriero, le cui gote apparivano coperte appena di recentissima lanuggine, non dubbia simiglianza di que’ tanto famosi nomi romani Emilio e Scipione, e del cartaginese Annibale, studiandosi imitarne la grandissima tolleranza delle fatiche, e la più sollecita antiveggenza così felicemente che fu il solo capace, entro il periodo di pochi giorni, di arrestare quell’Urselio precipitoso fin qui nel rapido corso delle sue vittorie, e dante colla sua spinta il crollo al romano impero, trovandosi in lui maravigliosa perspicacia onde conoscere