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LIBRO TERZO. 197

bari, e conceder loro ad un tempo la pace sotto le condizioni seguenti: Il fiume Draconte segnerà il termine de’ possedimenti loro, nè da quinci in poi e’ lo valicheranno con genti in arme, o commetteranno violenze sopra i confini de’ Bitinj; così ebbe fine l’orientale guerra.

XXV. Paleologo non appena giunto in Dirrachio spedì un corriero ad Alessio partecipandogli per lettera che Monomacato all’udire la sua andata erasi di fretta rifuggito presso Bodino e Michele, temendo non l’Augusto spedissegli Giorgio apportatore di qualche grave gastigo, memore di averlo gravemente offeso. Poichè allorquando il Comneno, scosso il giogo e aspirando al trono di Botaniate, diretto aveagli lettera con inchiesta di pecunia, e’ rimandò indietro il messo a mani vuote. Ma in pena di tale azione l’Augusto unicamente lo rimosse con decreto dalla prefettura, e saputane la fuga accordògli, mediante aurea Bolla, piena sicurezza, e quegli ricevutala tornò alla reggia.

XXVI. Roberto di stanza in Idrunte, dopo avere commesso al figlio Rogerio la cura e tutto il reggimento dell’italica signoria, postosi alla vela afferrò a Brundusio. Avuta quivi notizia dell’arrivo di Paleologo a Dirrachio ordinò che venissero con prontezza costruite sopra i maggiori vascelli torri di legno ed accuratamente circondate e coperte di bovine pelli; indi fatto tradurre sulle navi con diligenza somma ogni articolo necessario alla espugnazione di fortificate mura, comandato ai catafratti in sella di ascendere co’ loro destrieri i veloci legni appellati dromoni, e di fretta apprestato e provveduto il bisognevole ed utile ad imprendere una guerra, sollecita-