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LIBRO TERZO. 191

monianza infallibile per sè stesse della tua fede e sincera affezione all’Onnipotente. Ora, per venire a noi, dirotti che gli affari di questo nostro impero in gran parte fioriscono ed egregiamente procedono, solo alcun che traballanti laddove Roberto li conturba. Ma, se dobbiamo por fede in Dio e ne’ suoi retti giudizj, una pronta morte andrà a colpire l’uomo inquietissimo; poichè il Nume non permetterà in conto veruno che la verga de’ peccatori graviti più a lungo sopra il suo patrimonio. Ferme poi le nostre convenzioni di mandare dall’imperiale nostra maestà alla potentissima tua signoria cenquarantatrè mila nummi e cento porpore, il tutto si è già spedito col messo di Costantino protoproedro e catepano delle dignità1, secondo il volere del tuo fedelissimo e nobilissimo conte Bulcardo. La qual somma di pecunia componesi di argento battuto e Romanato2 di antica stampa; ed appena la tua signoria avrà dato il giuramento e sarà di ritorno negli stati longobardi verrà incaricato Bagelardo, fedelissimo alla maestà tua, di recarti gli altri promessi dugento sedici mila nummi, e gli stipendj delle venti accordate onoranze. Quantunque poi non dubiti che la tua nobiltà abbia avuto prima d’ora contezza di quanto sia uopo giurare, non di meno ti verrà più chiaramen-

  1. Πρωτοπροέδρος, primo presidente, officio della greca chiesa; Κατεπανος, soprastante alle dignità. In generale preposto ad ogni maniera di cose.
  2. Ρωμανατος. E’ si pare fosse certo danaro battuto per ordine e coll’imagine di Romano Diogene augusto.