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190 ANNA COMNENA

micargli Germano duca della Longobardia, il romano papa, ed Erbio arcivescovo di Capua. A simile con generosi doni all’atto, colla promessa di ben maggiori nell’avvenire, e colla speranza di onorevoli premj studiossi renderlo odioso a tutti i principi e duchi delle galliche regioni. Nè operò indarno; essendo che parecchi di essi allietati dalle offerte disdissero a Roberto lor amicizia, ed altri obbligaronsi, ricevendo più rilevanti largizioni, di fare lo stesso.

XXIII. Ma nella persuasione che vie meglio degli antedetti avrebbe potuto re Enrico trarre a mal partito il rivale si pose con particolar diligenza ad acquistarne la grazia e indurlo a strigner lega seco. Laonde tentatolo una e due volte con blandissime lettere e con assai larghe promesse, allorchè lo conobbe non lontano dall’aderire gli svelò per intiero il suo animo in questo terzo foglio speditogli col mezzo di Cherosfatte.

L’imperiale nostra maestà fa voti e si congratula teco, arcipotentissimo e cristianissimo fratello, che gli stati del fermissimo tuo dominio vadano tutto dì prosperando. Che mai, a fe di Dio, può avervi di più convenevole alla nostra religione, cui è provatissima la tua pietà verso il divin culto, dell’augurarti ogni benavventuranza, e del rivolgere al comun Signore prieghi affinchè le cose tue procedano sempre di bene in meglio? E di verità la propensione del tuo buon volere a nostro riguardo e le determinazioni prese onde trattare giusta i suoi meriti quello scellerato e fanatico nemico del Nume e de’ cristiani, chiaro appalesano il grande affinamento e la santità dell’animo tuo, e rendon testi-