Pagina:Comnena - Alessiade, 1846, tomo primo (Rossi).djvu/165


LIBRO TERZO. 155

mali procacciasse con lettera di guadagnarlo (sebbene altri sostengano ch’ella tal operasse non già per disio di regno, ma per benivolenza a Zoe Porfirogenita1, cui bramava provvedimento), ed avrebbene riportato vittoria se l’eunuco Leone, altro de’ suoi domestici, non fosse riuscito a distornela con molte rammemorazioni, che non mi è permesso di qui più distintamente riferire, abborrendo l’animo mio per natura e per educazione dal biasimo e dalla maldicenza. Siffatte notizie poi verranno più abbondantemente e più che a sazietà propalate da chi prende a raccogliere e divulgare le popolari voci. Giovanni Cesare del resto avendo preoccupato lungamente ed in varie guise tentato l’animo dell’Augusto, da ultimo lo indusse a dar la mano di sposo a Maria, procacciandosi di questa guisa presso lei grande favore, nel quale ponendo sue speranze, come diceva, principiò a consigliarla di ritirarsi dalla reggia. Ora dall’andare a rilente la discussione, durata molti giorni, e dal non volere i Comneni, memori de’ benefizj ricevuti dall’Augusta in trono, e della doppia affinità che stringevali secolei, sottoporla ad un trattamento di soverchio austero, o poco umano, originarono i prefati sospetti e le volgari ciarle, differenti giusta le varie propensioni degli oziosi, costumati a portar giudizio degli avvenimenti, anzi dalle tendenze degli animi loro che dal merito e dalla ragione.

VII. In tanta perplessità di cose mio padre viene coronato dalle mani del patriarca Cosma. Poichè nell’anno quarto dell’impero di Michele Duca e del figlio

  1. Etim. figlia di re.