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154 ANNA COMNENA

mescolanza di gigli con rose. Chi poi col discorso giugnerà ad esprimere il balenar di quegli occhi attorniati da curvo e rosseggiante sopracciglio, e tutti dolcezza e grazia in rimirando altrui? Le mani de’ pittori per verità coll’arte unita alle tinte ritraggono fiori d’ogni specie proprj alle differenti stagioni, ma non havvi Apelli non Fidii atti a formarsi un’idea o a rappresentare il brillante fiore della bellezza e delle grazie di tutto il portamento di Maria, e d’ogni suo gesto e guardo. Vengono commendati i sublimi lavori degli statuarj, e pur chi di essi giunse ad eseguire forme d’uman corpo a queste simiglianti? È fama che il capo della Gorgone avesse virtù di convertire in sasso gli individui postisi a rimirarlo; non altrimenti al comparir di costei sopraffatto di colpo chiunque le volgea sue luci si rimanea tosto privo di moto, ad aperta bocca e senza articolar parola, quasi venutagli meno anima e sensi, cotanta era la proporzione di quelle membra vuoi tu di tutte infra loro, vuoi di singulo a singulo, vuoi infine di ognuno alla spartita preso, quanta sì bene acconcia, per giusta misura e disegno, giammai nessuno fin qui veduto avea in umano corpo. Simulacro animato e fatto per conciliarsi l’amore di chiunque sa pregiare il bello o, vie meglio, lo stesso Amore sotto corporea sembianza dal cielo infra di noi calato. Prerogative così eminenti fornirono Giovanni Cesare di valido mezzo onde ammansare e disporre l’animo di Botaniate a favor di Maria, non ostante il brigar di molti perchè le venisse anteposta Eudocia. Difatti correva in allora voce che bramando costei di assaporare novamente l’impero, al primo udire Botaniate in possesso di Da-