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LIBRO TERZO. 151

entro la reggia lasciò nell’inferior palazzo, nome derivatogli dalla postura, la trilustre consorte ed i consanguinei di lei, genitrice, sorelle e Cesare avo paterno. Egli poi unitamente ai germani, alla madre, ed ai congiunti si recò nel palazzo superiore, appellato Bucoleon1 e vo a dirne il perchè. Non lunge dalle sue mura è sito il porto, marmoreo edifizio e sontuoso in altri tempi, ove un leone di pietra abbranca un toro vivo, così appresentato dalla scultura, e renitente; ma più forte il leone afferratolo per uno de’ corni, e premendone con morso la cervice, gli figge i denti fin entro la gola. Da tale scultura tutto quel luogo e ben anche gli edifizj all’intorno sul continente, compresovi lo stesso porto, ebbero nome Bucoleon. Ora dalla riferita permanenza di Maria Augusta nel palazzo nacque in molti il sospetto, divulgatosi quindi con segreti cicalamenti, che il nuovo monarca le si fosse per unire in matrimonio. I Duca nutrendo pensieri affatto diversi dal volgo, per nulla vi prestavan fede, soltanto non poco turbati a cagione dell’antico ed ognora manifesto odio loro portato dalla madre de’ Comneni, come rammentomi di avere più e più fiate da essi stessi udito. Allorquando pertanto Giorgio Paleologo, condotta al forte l’armata di mare, proclamava, con grida altissime di tutto l’esercito, Alessio ed Irene Augusti, il codazzo de’ Comneni dalle finestre proibiva di nominare Irene. Al che Giorgio animosamente rispondea: Non già in grazia vostra ho io intrapreso e condotto a ter-

  1. Nome composto dalle greche voci βῦς (bue) καὶ (e) λέων (leone).