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LIBRO SECONDO. 143

in oltre, come iva la fama, del profetico dono, essendosi in realtà verificate molte delle sue predizioni, perfetta norma in fine della patriarcale dignità, ed esempio di virtù a tutti i presenti e futuri: Il patriarca, ripeto, vuoi per divina inspirazione, conoscendo i destini di Botaniate e che sarebbe per avvenirne, vuoi per arcano suggerimento di Cesare (correndo pur questa voce), ammiratore della virtù di lui e strettoglisi da lunga pezza co’ legami della più tenera amicizia, giunto opportunamente quando Borilo eccitava Augusto ad imprendere, diede a costui un saggio consiglio, che venne da ultimo adottato; ed era: Non istesse in forse di scendere dal regio trono, nè opponendosi al divino volere facesse mettere in brani la repubblica da civile guerra, o imbrattare la città di cristiano sangue; ma piuttosto, umiliandosi alle supernali disposizioni, si partisse. Aderitovi l’imperatore e munitosi di gente all’intorno, paventando la militare insolenza, procedette, chino il capo e tutto dolore e vergogna, al gran tempio del Nume. Se non che, pieno di confusione, per dimenticanza da prima spogliato non avea la stola1, ma Borilo, da cui era preceduto, voltosi indie-

  1. Abbigliamento simile nella forma al pallio accordato dal romano pontefice a molte chiese arcivescovili, se non che l’ecclesiastico è un semplice tessuto di candida lana con sopravi parecchie nere Croci. L’imperiale invece, assai più amplo e ricco, era ornato di perle ed altre gemme; ma ravvolgevasi pur esso in giro avanti e dietro agli omeri, e discendevano le due estremità dal petto infino al collo del piede. La voce stola (Στολη) può significare parimente una veste talare, o toga.