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142 | ANNA COMNENA |
ter egli all’incanto una già venduta merce, nè avervi più mezzo di accomodamento, proseguendo a disporre sì fattamente, come sua proprietà, di quanto più non gli appartiene per diritto veruno. Il dichiararsi poi annoso gli varrà a tollerare con minor tristezza il discendere dal soglio imperiale, chiedendo esso altra età ed altro vigore, ed a meglio provvedere al suo ben essere. Tale rispondea Cesare.
XXXVIII. Se non che Borilo, introdottisi i Comneni nella città, osservando la fidanza colla quale e’ percorrevano imprudentemente divisi e sparpagliati le contrade solo intenti ad accumulare preda, escogitò di poterli con agevolezza in sì grande trascuraggine di loro stessi abbattere. Laonde ragunatosi all’intorno i suoi parenti ed amici e di più quelli da tergo armati di scuri in cambio di spade, come pure i Comateni, ordinolli in continua serie dal foro di Costantino sino al Milio1 ed oltre, i quali muniti di scudo coraggiosamente difendeano i posti loro commessi pronti a venire alle mani. Ma il Patriarca, uomo degnissimo di tal ministero, vero povero e d’un tenor di vita nella città niente meno austero di quanto in altri tempi menar soleano i Padri ne’ deserti e su pe’ monti, fornito
- ↑ Piazza della colonna migliaria, da questa cominciando l’enumerazione delle miglia che si doveano percorrere volendo passare dalla capitale ad altri luoghi. Era ciò una imitazione di quanto Augusto fatto avea nel mezzo del Foro romano, principio e metà di tutti i viaggi.