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130 ANNA COMNENA

se fossevi mezzo d’indurre la guernigione, aescandone con promesse gli asini, a favorire lor parti. Alessio pensatovi l’intiera notte, sull’albeggiare del seguente giorno va al padiglione di Cesare onde comunicargli un suo accorgimento, parto delle ore notturne, e richiederne l’opera per mandarlo ad effetto. E’ dunque esortavalo a fare il giro delle mura coll’intendimento di esplorarne le fortificazioni, e conoscere a quali militi fosse data in custodia ognuna di esse, a fine di stabilire da che parte con probabilità di felice riuscita si potesse tentare un tradimento. Cesare al primo udirne mostrossi alcun poco renitente, conciossiachè non avendo mai vestito monacale tonaca1 con ragione dottava, sotto quest’abito approssimandosi alle mura guardate tutto all’intorno da militi, non addivenisse appo costoro argomento di scherno e derisione. Nè l’antiveggenza sua diede in fallo, poichè indottovi da mio padre quasi a malincorpo, non appena il presidio ebbelo riconosciuto che salutollo per dileggiamento col nome di abate e con altre villane parole. Ma egli, abbassato di sopra alla fronte il cappuccio, imbacuccandovisi del suo meglio, e reso forte contro le ingiurie dall’alto scagliategli proseguì coraggiosamente l’intrapreso cammino, alla foggia de’ grandi ingegni, i quali con invincibile costanza tenendosi fermi alle deliberazioni una volta fatte, spre-

  1. Dagli esploratori d’un’assediata città vestivasi l’abito monacale, perchè i Greci estimavano azione malvagia lo scagliare dardi contro di esso.