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126 | ANNA COMNENA |
consanguinei e parenti; quindi l’intero esercito con altissime ed uniformi grida ripetè Alessio Augusto; nè senza miracolo trovaronsi così prontamente d’accordo le parti. Imperciocchè non guari prima eransi con tanto fervore adoperati per Isaacio che li avresti detti pronti a qual tu vuoi condizione onde venisse egli prescelto, ed all’opposito minacciare sedizione e guerra.
XXVI. Durante cosiffatto maneggio si promulga la voce che Melisseno proceduto con esercito a bastanza forte insino a Damali fossevi gridato imperatore e vestito di porpora; ed ecco arrivare, nel mentre che si dubbiava a prestarvi fede, i suoi ambasciatori con lettera di questa forma: „Iddio mi ha serbato sano e salvo coll’esercito infino a Damali, e ben so ad una le vicende vostre, la buona ventura intendomi di avere schivato le insidie dei servi cospirantivi contro, e messa al sicuro la vostra salvezza. E da che, annoverandolo infra’divini beneficj, trovomi ai Comneni stretto co’ legami di parentela, tale quindi a voi attaccato d’animo ed affezione da non cederla, siami testimonio il Nume, a veruno dei consanguinei, chieggovi di partecipare gli accorgimenti della vostra sapienza, onde uniti di consigli e di forze, a sostegno della comune salvezza, non veniamo più bersagliati da ogni vento, ma, stabilite acconciamente le imperiali faccende, procediamo stampando orme sopra ben fermo sentiero. E tanto a fe conseguiremo se, coll’aiuto divino, padroni della città, voi reggerete a vostro buon grado l’occidente, ed accorderete a me, vestito di porpora e cinto il capo di corona, il governo dell’Asia, consentendo a simile che nelle so-