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122 ANNA COMNENA

razione, renitente a proroga comunque, e tale da tenere gli animi sospesi nella incertezza di quale infra li due Comneni verrebbe salutato imperatore. Molti preferivano Alessio; ma Isaacio alsì avea i suoi favoreggiatori, non lentamente nè con fievoli speranze a pro di lui adoperantisi. L’avresti detta una implacabile discordia, cotanto erano divisi gli animi, ed i voti delle genti in armi. Propendevano per mio padre quanti le nozze di Irene aveangli uniti coi legami di parentela, Giovanni Cesare da me testè rammentato, sapientissimo consigliere ed esperto e destro operatore; così pure i costui nepoti Michele e Giovanni, e da ultimo Giorgio Paleologo avente a consorte la sirocchia loro. Ognuno di essi a tutt’uomo agiva, brogliava, instava, movea, come suol dirsi, tutte le corde, appigliavasi a qualsivoglia mezzo per favorire l’innalzamento d’Alessio. Ma Giovanni Cesare preponderava grandemente per autorità, l’ingegno e l’eloquenza sua rendendolo certo di vincere qualunque contrario partito. Il regale suo aspetto inoltre e la eroica sua taglia valeangli d’ottima commendazione, sicuro di trovare assenso ad ogni sua inchiesta, o di strapparlo, a meglio dire, con tal quale blanda violenza. Avvantaggiatosi egli di molto nel rimuovere i patrocinatori d’Isaacio, avea a simile gli altri Duca operosissimi, secondo il proprio credito e potere, onde giugnere alla stessa meta. Che mai non fu operato, detto, promesso da coloro o privatamente ai singoli duci e tribuni, o in pubblico aringando l’esercito in favore d’Alessio? „ Egli, a fe, dicevano, egli, o soldati, vi sarà largo di grandissimi doni e di amplissime onoranze, nè a caso, o