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118 | ANNA COMNENA |
causa con sì grande eloquenza e commovimento d’affetti, non risparmiandogli tampoco minacce gravissime ove le ragioni da lei addotte non giungessero a persuaderlo, che alla fine delle fini riuscì ad ammollirne il petto. Dopo di che egli volse ogni sua cura a mettere in salvo le due donne, la consorte Anna e la suocera Maria nobilissima infra Bulgari, presso cui ella nacque; donna così avvistata e adorna di eleganti forme, generalmente diffuse a parte a parte ed in tutto il complesso delle sue membra, da non rinvenirsene a que’ tempi altra idonea a competere seco in bellezza; il che dava grandissimo pensiero ed a Paleologo e ad Alessio, i quali agevolmente d’accordo sulla convenienza di allontanare ambedue, erano tuttavia di contrario parere intorno alla scelta del luogo ove metterle in salvo, Alessio opinando in alcuna delle rocche munite di forte presidio; la vinse non di meno il consiglio di Paleologo, che preferiva a tal uopo il tempio sacro alla Madre di Dio, ed eretto alle Blacherne; ivi adunque trasferite raccomandanle alla santissima Genitrice del Verbo comprendente in sè il tutto. Dopo di che, deliberando infra loro quanto eseguir doveasi, Paleologo disse: Precedetemi, tra poco io vi raggiugnerò cogli effetti e danaro di mia pertinenza, avendo egli per avventura deposto in quello stesso monastero tutta la mobile sua masserizia.
XX. Laonde i Comneni avviansi di colpo al divisato luogo, fidando ogni altra cura a Paleologo, il quale caricate sopra i giumenti de’ monaci le proprie suppellettili, prontamente arrivolli, e quindi in brev’ora tutti insieme pervennero a Tzurulo, città della Tracia, dove