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LIBRO SECONDO. 115

zioni, alla terza si adagiò sul pavimento, ed afferrate le sacre porte ad alta voce protestava che, se pur non venisserle mozze le mani, forza al mondo non basterebbe a rimoverla dal sacro luogo, e sol ne partirebbe quando ricevuto avesse dall’imperatore la Croce, pegno dell’accordata salvezza. Straboromano allora le presentò la Croce pendente dal suo collo, ma Dalassena: Non chieggo, dissegli, la vostra fede e guarentigia, quelle ben sai, dell’imperatore; di più in segno ed arra di esse non mi si offra piccola e sottile Croce, ma altra di conveniente grandezza, e ciò dicea onde fossevi manifesto segno del fattole giuramento, poichè recandosi a conferma della data fede una Crocettina, l’atto si rimarrebbe invisibile a molti. Or voi, ella proseguiva, riferite ad Augusto la mia supplica, invocandone all’uopo la giustizia e la commiserazione.

XVIII. Altra poi delle sue nuore, la consorte d’lsaacio, entrata nel sacro tempio quando, giunta l’ora dell’inno mattutino, aveano gli ostiarj di già aperte le porte, alzatosi il velo che ricoprivane il volto, disse: Ella vada pur con Dio, se così le attalenta; noi alla buona fe, non usciremo del tempio, intimataci ben anche la


    la sacra mensa. Nella destra eravi un altare appellato Protesi (proposizione), dove si deponeva con molte cerimonie il pane, il vino e tutto l’occorrente pel santo Sacrificio; nella sinistra poi, chiamata Diaconico, si apprestavano i paramenti di cui dovea far uso il patriarca, o vescovo ec. Cancelli in fine, o balaustre o tende, od altre tramezze comunque dividevano le antedette parti costituenti una chiesa greca.