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112 ANNA COMNENA

procedono di fretta ai palagi delle Blacherne1, e quelle riparano nel tempio della grande Sofia2.

XVI. Il pedagogo di Botaniate, allo svegliarsi, venuto in cognizione dell’operato loro abbandona all’istante la casa, portando una fiaccola in mano, ed a tutto passo raggiugne i fuggenti presso al tempio dei santi quaranta martiri. Dalassena, madre dei Comneni, socchiatolo: So, dissegli, che fui accusata presso l’imperatore di falso delitto; vo quindi a ripararmi entro le sante chiese per godervi e protezione ed asilo, infinoattantochè, aggiornatosi, torni alla mia dimora. Precedici colà, ed annunzia di subito agli ostiarj, all’aprirne le imposte, il prossimo nostro arrivo; ed egli avacciò sua andata per eseguire il comando. Le matrone di là pervengono al tempio del pontefice S. Nicola, il quale ancora al dì d’oggi suole appellarsi rifugio, innalzato già da pezza vicino alla grande chiesa3 per salvezza e tutela di chi fosse caduto in delitto, come se

  1. Sobborgo di Costantinopoli, dove l’imperatore Leone edificò un sontuosissimo tempio in onore della Beata Vergine.
  2. Questo tempio era intitolato non già ad una santa di nome Sofia, ma a Gesù Cristo, alla Sapienza di Dio espressa dai Greci col vocabolo Sofia (Σοφἱα). Nè andrebbe forse errato chi ne derivasse la origine dall’essere quivi insegnata la Sapienza divina, ciò è del suo Verbo. Prima che venisse introdotta la consuetudine d’intitolare le chiese ai santi d’ambo i sessi, elle da per tutto, in ispecie le maggiori, erano dedicate alla santa, o al santo Sofia.
  3. S. Sofia.