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LIBRO SECONDO. 111

delle sante chiese del Nume. Trovatisi dunque tutti pronti menan fuori i destrieri dalle stalle e fingono metterli in assetto ed ornarli accuratamente, come che appresentarsi debbano con tutti gli arnesi lor proprj alle matrone. Il nipote intanto di Botaniate ed il suo pedagogo stavano dormendo nella parte loro assegnata della reggia. Or bene i Comneni al momento di armarsi e prender la fuga, chiuse le principali porte, da presso alla prima guardia, del regale palazzo, consegnaronne alla madre le chiavi Serrato aveano alsì gli usci della camera in cui riposava il nipote sposo, ma bramosi di evitare con ogni diligenza il più piccolo romore onde non si destasse il fanciullo, eransi accontentati di socchiuderne appena le imposte. Consumata di questo modo la maggior parte della notte nel disporre e compiere l’occorrente, stavasi per udire il primo Gallicinio1 quando, tornati ad aprire di subito le porte, chiuse antecedentemente, dell’atrio, avviansi pedestri con seco e madre e sorelle e mogli e prole, ritti al foro Costantiniano. Quivi, salutate le donne, i Comneni

  1. La notte dividevasi in quattro parti, dette vigilie, ed erano: Conticinium (la mezza notte}, Intempestum, (in cui è fuor di tempo il travagliare), Gallicinium (parte della notte in cui cantano i galli), e Antelucanum (innanzi dì). Altri poi ne formavano sette parti nel seguente modo: Vesperum (la sera), Crepusculum (quella luce che si vede dopo il tramonto del sole) Conticinium, Intempestum, Gallicinium, Matutinum (principio del giorno) e Diluculum (alba, o aurora).