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106 ANNA COMNENA

Agareni1 predatori della città di Cizico, e valendosi egli di tale coverta chiamò a sè per via di lettere i più fidi suoi duci. Costoro accorsi premurosamente da ogni banda nella città, uno del numero, sedotto da Borilo altro de’ servi, presentossi all’imperatore coll’inchiesta se per comandamento di lui il gran domestico ragunato avesse nella regia città l’intero esercito? Botaniate, uditone, di colta manda per mio padre, volendo conoscere se vera la riferta. Alessio dichiaragli che aveavi alla buona fe introdotto, giusta gli ordini ricevuti, non tutto l’esercito, ma solo parte di esso, componendo il suo discorso con tanta verisimiglianza da conciliarsi piena fede. Originare poi tale voce, egli proseguiva, dall’essere disperse in varj luoghi le coorti quivi giunte, di maniera che marciando ognuna dalla propria stazione per riunirsi nella città, presso a non sapevoli della bisogna destossi il sospetto non l’intero esercito vi mettesse piede. Borilo impertanto con prolissa diceria piativagli contro (il secondo insidiatore, Germano, fornito di più semplice natura, meno allora gli si oppose), ma prevalse l’autorità d’Alessio fermo a negare il fatto, ed a pieni voti fu assolto. Costernati i barbari per l’inaspettato esito del giudizio, e vedendo che una cotanto verisimile accusa non avea in conto veruno distolto l’animo imperiale dal gran domestico, uscirono di speranza delle co-

  1. Arabi asiatici derivanti da Ismaele figlio di Abramo e della costui servente Agar. Impropriamente poi diconsi Saraceni, discendendo questi da Isacco figlio di Abramo e di Sara. Tacito, lib. XIV, cap. 27, li appella Mardi.