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LIBRO SECONDO. 97

scudo alle nemiche quadrella per renderne l’altro invulnerabile. Ora un che di simile si riprodusse in questi; poichè la pietà d’Isaacio, sebbene tutelata ed in piena sicurezza, rattristavasi non di meno al fraterno pericolo, ed un vero nulla estimava gli abbondanti onori e beni di cui era in possesso, quando non rendesse partecipe della propria felicità anche il fratello. Nè lungo tempo attese il conseguimento di questi suoi desiderj, poichè, supplicati i famigliari di lei a persuadergliene, l’Angusta risolvè prontamente di adottare a figlio Alessio. In determinato giorno dunque convenuti entrambi nel palazzo, ella, adempiuto a tutti gli obblighi portati dalla legge, e colle formule da lei stessa in altr’epoca stabilite, passa all’atto dell’adozione. Mio padre di poi, dato bando a ogni timore e sollevato da una grande inquietezza, frequentava la regia unitamente al fratello e, nulla curante gli astiosi, tributava ai sovrani le dovute cotidiane salutazioni1, recandosi impertanto ambedue con maggiore assiduità presso l’Augusta, così essendosi quasi stabilito e convenuto infra loro, non appena a bastanza intrattenuti s’erano coll’imperatore.

IV. Se non che la grandissima famigliarità de’ Comneni co’ regnanti somministrò nuovo fomite all’invidia, ma eglino tosto vedutone, direi, il fumo, rettamente paventando non essere ad un tratto incolti dalla suscita-

  1. Nell’imperiale palazzo una sala, detta aureo triclinio, con trono accoglieva cotidianamente alla mattina e dopo il meriggio i principali cortigiani, che di obbligo recavansi due volte al dì a visitare il signor loro.
     ANNA COMNENA 13