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con fretta ad occupare la terra, non lo prevenisseno. Et per forte quando venne nuova, come i nimici s'appressavano, il Morone era poco innanzi in campo venuto: alquale voltatosi disse che di buona voglia stesse, affermãdo la vittoria essere sua, se in quel luogo si combattesse. Appresso lo conforto a tornare con prestezza a Milano, perché alquãte migliaia di fanti Milanesi li mandasse: laquale cosa non solamente dal Popolo, ma da esso Duca Francsco Sforza con tanta prõtezza d'animi fu fatta, che pareva che in tutti quãti uno incredibile ardore di combattere fusse nato. Uscirono adunque fuori col Duca dintorno a sei milia Fanti et quattrocento cavalli, essendo stati gli altri lasciati a bastioni per guardia della terra: et con prestezza vennero alla Picocca. Gia molte schiere di Svizzeri caminavano con l'artiglierie contra la fronte dello essercito imperiale: Laquale era animosamẽte difesa da soldati Tedeschi guidati dal Capitano Giorgio Frondespergo. Da fianchi molti Svizzeri dalla schioppettaria Spagnuola erano ammazzati: et per la altezza delle fosse nỡ potevano secondo il costume loro ne fatti d'arme, farsi innãzi cõtra l'artigliaria de nimici. Dalla parte sinistra M. de Lefcũs cõ trecento cavalli eletti tra più valẽti dell'essercito, et cõ una banda di fanti caminava per la strada milanese verso il põte, per lo quale si poteva nel cãpo de nimici entrare. Ma havendo scõtrato il Duca Frãcesco et i Milanesi, poi ch'egli hebbe alquanto cõbattuto, fu costretto ritrarsi. Dalla parte destra una altra schiera di cavalli, che havevano la croce bianca, laquale i Frãzesi usano per cõtra segno, cõmando il S.Prospero a tutti i suoi che pigliasseno fascivoli d'herba, o di spighe, delle quali allhora i cãpi erano pieni, et se li ponesseno ĩ capo, accioche da nimici si potessero distĩguere. Schifato adũque in tal maniera l'ingãno fu la vitt