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Vigevene. Dopo questo affrerto di caminare a Novara, dove Monsignor del Lefcuns haveva radiritto il cãmino. Laquale terra nõ potendo altramẽte in loro potesta redurre, poscia che hebbeno piantato l'artiglierie et messo in terra una parte delle mura, dato il segno assaltorono la citta. Quelli di dentro due volte con grande ardore d'animo, et con occisione di molti di loro li ributtarono. La terza volta levati dalle difese delle mura detteno la via a nimici, perché entrasseno nella terra. Filippo Torniello, alquale era stata data la guardia della citta, fu fatto prigione con due capitani di fanteria, ch'erano cittadini Milanesi, et la terra fu saccheggiata: et i cittadini co i soldati vennero in poresta de Frãzesi. Questo caso tolse assai d'animo a Milanesi. Ne mãco che dal popolo. Il Signor Prospero et Frãcesco sforza non fusseno assai ripresi, che havesseno il Torniello privato di soccorso con tanta fanteria, et una terra si forte lasciaro in preda del nimico. Ma il Signor Prospero sanza tenere conto di queste parole, attẽdeva sopra tutte l'altre cose, che le genti sue si coniungesseno con quelle, che Frãcesco sforza haveva nuovamẽte cõdotte a Pavia, per potere poi trarre fuori l'essercito contra Francesi: alliquali non recuava opporsi, et combattere con loro, se la sorte il permettesse. Et havendone preso occasione, conforto Francesco Sforza che, mentre che una parte de nimici si trovava di la dal Tesino, venisse alla citta, della quale egli uscito nel mezzo della notte, al sesto miglio con le gẽti Tedesche lo ricevette. Et cosi il Duca di Milano con gran plauso et allegrezza di tutto il popolo entro nella citta. Ma a pena era arrivato a Milano, che il signor Federigo da Bozzoli cõ monsignor del Lefcuns dopo l'espugnatione di Novara ritorno a monsignor di Lautrech, Et essendosi inteso che in Pavia era rimaso poca guardia col Marchese di Mantova: il quale ancora che ne fusse molto pregato, non haveva