Pagina:Commentarii di m. Galeazzo Capella delle cose fatte per la restitutione di Francesco Sforza secondo duca di Milano.djvu/34

no ricevuto. In quelli giorni ancora il Marchese di Pescara con fanti Spagnuoli et Tedeschi combatteva Como. Et havendo per alquanto spatio di tempo battute le mura cõ l'artiglieria, i Franzesi non sperando alcuno presente soccorso, convenneno col Marchese di darli la terra con conditione che a loro fusse lecito partirsi, et a cittadini fusseno le faculta conservate: Ma mentre che la partita si preparava, gli Spagnuoli con impeto subito entrarono nella citta, et non meno i beni di quelli di Como, che de Franzesi saccheggiarono. Poscia che Como fu recuperato, et il Cardinale de Medici et il Sedunense havendo sentito la morte del Papa se ne furono andati a Roma, pareva a Capitani ĩperiali et al Morone havere a reggere uno gran peso: perché sapevano che i danari per sostẽtare l'essercito erano poco dopo per mãcare: et per allegerrsi di qualche parte del peso, primieramente data una paga a Svizzeri, detteno loro licentia, dicendo essi apertamente che verrebbeno in aiuto di Franzesi. Licentiarono poi la fanteria Italiana et i Grigioni. Gli huomini d'arme ancora, i quali erano pagati da Papa Leone, mandarono alle stanze col Marchese di Mantova a Piacenza: Ma perché i danari mancavano, sen'andarono chi in uno luogo et chi in uno altro. La fanteria Spagnuola et Tedescha et gli huomini d'arme imperiali, essendosi differito la impresa di Cremona nel tempo della prossima prima vera, sen'andarono ne castelli che sono preso all'Abda, si per nutrirsi alle spese de castellani, insino a tanto che si provedessino le paghe, si anchora perché fusseno a Milanesi come uno riparo contra Francesi, che stavano alle stante quella vernata in Cremona. In questo mezzo il Morone havendo inteso che Galeazzo Visconti era tornato a svizzeri, et diceva apertamẽte che il Re nel principio della primavera era per rifare l'impresa d'Italia, comincio a runare privatamente quanta maggiore somma di danari